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12 04 2013 | Rimini | Urbanistica, il sindaco difende la sua variante. La vittoria di Pazzaglia. Le ragioni dei 5Stelle

Venerdì, 12 Aprile 2013

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Rimini | Urbanistica, il sindaco difende la sua variante. La vittoria di Pazzaglia. Le ragioni dei 5Stelle


Il giorno dopo l’approvazione della variante canta vittoria il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che quella variante l’ha voluta, cercata e ottenuta. Adesso ci sarà tempo 60 giorni per presentare le osservazioni. Gnassi difende il lavoro di due anni. E pensa subito al prossimo atto amministrativo in fatto di urbanistica. Non si tratta di psc e rue, per i quali comunque promette un’accelerata. “A breve – assicura – arriverà un altro atto amministrativo che sancisce la decisione istituzionale politica, già portata in consiglio, di abbandonare i project. E da lì i metri quadri reali risparmiati saliranno. Solo per il progetto Boscovich si parla di 38 mila metri quadri di residenziale, più tra i 12 e 15 mila di commerciale”. Per il project Forster, invece, si parla di 10mila metri per il commerciale, 4mila di direzionale, 9mila di ricettivo. Sempre fuori dalla variante, sono 125mila i metri quadrati di piani decaduti nel corso degli ultimi mesi. Nell’accordo col demanio per il lungomare, infine, c’è di mezzo anche la chiusura di “un project di residenziale vista mare per 35 mila metri”.
Nella sua lotta al cemento, il sindaco annuncia anche che andrà a rinegoziare gli ex articolo 18, progetti esclusi però dalla variante (assieme agli ex articolo 40) grazie a un emendamento presentato ieri in consiglio dalla giunta. “Abbiamo aperto già il dialogo con la diocesi, per l’ex elettrodotto, per via Coletti. Siamo disposti a discutere via Portofino per ridurne l’impatto”, assicura Gnassi.
Altri numeri, questa volta sulla crisi. “Oggi potrebbero partire qualcosa come 60 mila metri di residenziale, 14mila di direzionale-commerciale, 25mila di sociosanitario, 120mila di produttivo, 22mila di terziario. Questo è quello che è previsto dalla pianificazione. Questa roba qui può esserci chiesta, è cantierabile”.


Il sindaco ribadisce di non navigare a vista in fatto di urbanistica. Lui, spiega, sta seguendo la sua strada “tassello dopo tassello”. Ha in mente una strategia a partire dal rifocalizzare piano strategico e psc con il masterplan (“che il prg non rispettava”). “E’ vero, il masterplan – ammette – non è uno strumento urbanistico. Ma è uno strumento giuridico (come le linee d'indirizzo) perché approvato in consiglio comunale. E dunque come tutti gli strumenti giuridici deve guidare le politiche dell'amministrazione”.
I tasselli del sindaco sono tredici: le osservazioni al psc (1.700), le osservazioni della Provincia, il piano di rischio aeroportuale, il piano di recupero del Leonbattista Alberti, la classificazione acustica, il progetto preliminare per la riqualificazione dell’area portuale, l’ammissione al piano città (7,5 milioni di contributo ministeriale) attorno alla colonia Murri, le varianti sulle tensostrutture e i palloni di copertura per gli impianti sportivi, il masterplan, il piano energetico comunale, il piano regolatore per l’edilizia scolastica.
Tredici punti che contribuiranno, garantisce Gnassi, a delineare passo dopo passo l’idea strategica di città, che consentiranno un iter più veloce per l’approvazione di psc e rue (anche se sui tempi il sindaco resta vago ipotizzando di poterci iniziare a lavorare entro l’anno), e l’avvio in tempi rapidi del ‘riuso’, ovvero la riqualificazione del patrimonio esistente, iniziativa facilitata, secondo il sindaco, in particolare dal piano energetico “che ci aiuta a intervenire sulle abitazioni del centro storico”.
Tredici punti che però non bastavano. “Bisognava bloccare ciò che il vecchio prg permetteva e che potenzialmente avrebbe consumato territorio con opere fuori mercato”. Per ottenere lo stop al mattone non era sufficiente quindi la salvaguardia, c’era bisogno della variante perché “le norme di salvaguardia (legge 20 del 2000) consentono continuità del prg fino ad approvazione di tutti e tre i nuovi strumenti fino al poc”.


A proposito di lungomare, Gnassi difende a spada tratta il progetto presentato dal consorzio degli operatori del porto. “Da oggi noi sosterremo lo sforzo non di chi vuole fare case, ma delle imprese che riqualificano la propria attività e attraverso essa la città”.


Infine, il sindaco ringrazia i consiglieri che lo hanno sostenuto, confermando i loro timori. “Ci hanno messo la faccia, si sono accollati un rischio personale”. Dà un giudizio politico. “Ieri sera noi abbiamo dimostrato che innoviamo, che diciamo no al consumo del territorio: fatti al posto delle polemiche sugli anni Cinquanta. Dal consiglio è partito un messaggio che arriva agli elettori e non a chi li rappresenta. Recupereremo i voti che per protesta sui nostri tentennamenti in fatto di edilizia sono andati ai 5Stelle”. E un ultimo messaggio turistico. “Noi oggi investiamo sulla nostra vocazione, il turismo. Abbiamo dei patrimoni avvolti da contesti degradati e servizi che non ci sono. Oggi riqualificazione delle città e sviluppo del turismo viaggiano insieme, e attorno a loro riparte l'economia”.


Circa la loro assenza al momento del voto ieri in consiglio, i 5Stelle spiegano che “i consiglieri di Rimini sono l'espressione diretta di questi cittadini che insieme hanno deciso di non farsi contaminare da certe operazioni. Quello che il sindaco ha portato in consiglio ieri sera è solo un pretesto per pulire la sua tessera di iscritto al Partito democratico, la quale ci risulta essere parecchio datata. Quindi rivendichiamo la nostra estraneità ad operazioni che, alla prova dei fatti, hanno poco a che fare con la lotta al consumo del territorio e non ci prestiamo a legittimare promesse elettorali mai mantenute dal sindaco”.


Nel coro dei vittoriosi, invece, la voce di Fabio Pazzaglia di Sel Fare Comune. “Chi non ha votato a favore dovrà spiegare ai cittadini come intende declinare nel concreto la frase che anche ieri abbiamo sentito risuonare e cioè che saremmo tutti d'accordo a ridurre il consumo del territorio”. Inoltre, “abbiamo finalmente ristabilito un principio che era andato perso nel tempo: l'interesse generale prevale sul particolare”.


Il consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi dice che “si stanno ancora sprecando tempo (ci vorranno ancora mesi e mesi per l’approvazione definitiva, senza considerare probabili impugnazioni) e risorse (stipendi pagati a dirigenti e impiegati comunali) per una variante “monca” (riguarda solo i Piani Particolareggiati in attesa di approvazione, rimasti esclusi dal “tour de force” di approvazioni selettive e privilegiate prima della adozione del PSC-RUE ) ed agli effetti pratici inutile, ad un vecchio PRG, e per fantasiosi esercizi grafico-pittorici come il Masterplan, che nella situazione attuale non può, di fatto, sortire nessuna nuova previsione in assenza di PSC-RUE approvati”.


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